Autoctofobia, alto tradimento della Costituzione

Negare la differenza tra cittadino e straniero, negare la priorità del primo rispetto al secondo, significa voler cancellare la base di esistenza di uno Stato ed è, di fatto, il tradimento degli accordi costituzionali.

Favorire gli stranieri a danno dei cittadini, togliendo risorse vitali ai cittadini, con uno Stato in deficit è una violazione della statuto costituzionale.

NON si tratta di razzismo, si tratta di buonsenso, dei doveri del “pater familias” e della base dell’esistenza di uno Stato e del contratto di associazione e collaborazione tra CITTADINI. L’aiuto agli stranieri lo si può dare se c’è surplus, non se c’è crisi economica, se si chiede di tirare la cinghia continuamente ai cittadini. Altrimenti, più che una cinghia diventa un cappio al collo e imbragato proprio da coloro che hanno accettato l’incarico di tutelare gli interessi dei cittadini. A quel punto bisognerebbe denunciare gli statisti per alto tradimento dei principi costituzionali, per #esterofilia, #democidio e #autoctofobia.

La prima parte di art.3 della Costituzione della Repubblica Italiana dice questo:

“Tutti i CITTADINI hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso , di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”

L’articolo prescrive “tutti i CITTADINI”, NON altre nazionalità.

Negare la differenza tra cittadino e straniero, negare la priorità del primo rispetto al secondo, significa voler cancellare la base di esistenza di uno Stato ed è, di fatto, il tradimento degli accordi costituzionali. Il più alto dei tradimenti.

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